What’s new in Pediatric Imaging (Italian) – December 2020

5 anni ago

BODY IMAGING

 

Imaging characteristics of nephrogenic rests versus small Wilms tumors: a report from the Children’s Oncology Group Study AREN03B2

Sandberg JK, Chi YY, Smith EA et al.

AJR 2020;214:987-994.

doi.org/10.2214/AJR.19.22301

Domanda/e: Quali caratteristiche di imaging possono essere utilizzate per distinguere i residui nefrogenici dai tumori di Wilms?

Tipologia: studio retrospettivo da luglio 2006 ad agosto 2016.

Setting: tutti i casi dello studio AREN03B2 del Children’s Oncology Group (COG)

Partecipanti: 52 pazienti di età inferiore ai 5 anni di età sono stati arruolati nel trial AREN03B2 e soddisfacevano uno dei due criteri di inclusione: o avevano una diagnosi patologica di residui nefrogenici o un piccolo tumore di Wilms (meno di 5 cm di diametro).

Intervento La valutazione delle lesioni alla TC o alla RM con mezzo di contrasto è stata confermata patologicamente.

Outcomes: Caratteristiche di imaging, come diametro del tumore, forma (sferica o non sferica), aspetto esofitico, interfaccia della lesione rispetto al rene adiacente, densità (omogenea o disomogenea) e posizione (ad es. Corteccia, midollo o giunzione corticomidollare).

Risultati principali: Il diametro mediano dei resti nefrogenici era di 1,3 e del tumore di Wilms era di 3,2 cm (p <0,001). I tumori di Wilms erano più comunemente di forma sferica (p <0,001) ed esofitica (p <0,001) rispetto ai resti. La soglia dimensionale ottimale per distinguere tra resti nefrogenici e tumori di Wilms era di 1,75 cm (in base all’analisi ROC).

Commento: Sebbene vi siano diverse caratteristiche di imaging sovrapposte tra i residui nefrogenici e i tumori di Wilms, lo studio suggerisce che un tumore più grande (> 1,75 cm), l’aspetto esofitico e la forma sferica possono aiutare a distinguere i tumori di Wilms dai residui nefrogenici nei bambini di età inferiore ai 5 anni. I limiti includono l’incapacità di confermare patologicamente tutte le lesioni multifocali, in particolare nei pazienti con più di 2 lesioni (poiché l’asportazione chirurgica era a discrezione del chirurgo), dimensioni del campione relativamente piccole a causa di criteri di inclusione rigorosi e variabilità nelle tecniche di risonanza magnetica.

 

The use of computed tomography versus clinical acumen in diagnosing appendicitis in children: a two-institution international study

El-Gohary Y, Molina M, Chang J et al.

Journal of Pediatric Surgery (2020). Journal Pre-Proof.

https://doi.org/10.1016/j.jpedsurg.2020.09.061.

Domanda /e: Quali sono le differenze nell’uso delle metodiche di imaging nei bambini con sospetta appendicite tra un ospedale pediatrico negli Stati Uniti e uno in Spagna?

Tipologia: Studio retrospettivo dal 2015 al 2017

Setting: Multi-centrico (Le Bonheur Children’s Hospital, Memphis, Tennessee and Hospital Universitario Virgen Del Rocio, Sevilla, Spain)

Partecipanti: 1.952 bambini (1.288 nel centro degli Stati Uniti)

Intervento: TC comparata alla valutazione clinica e all’ecografia (US), con l’analisi patologica come standard di riferimento.

Risultati: Gli outcomes primari includevano la percentuale della tipologia di imaging utilizzata (solo US, solo CT, CT + US), la percentuale di non imaging utilizzato, la percentuale di accuratezza della diagnosi. Gli outcomes secondari includevano sensibilità, specificità, valore predittivo positivo e valore predittivo negativo dell’approccio diagnostico complessivo in ciascun centro.

Risultati principali: La modalità di imaging più comunemente utilizzata negli Stati Uniti risulta essere: solo ecografia (39,9%), seguita dalla TC (39,3%) e TC + US (19,3%). La clinica negli Stati Uniti è stato utilizzata per l’1,6% delle volte. In Spagna, la clinica è stata più comunemente utilizzata (48,6%), seguita dalla sola ecografia (48,5%), e da US + TC (2,4%) e solo dalla TC (0,5%). I tassi di sensibilità, specificità, VPP, VPN e accuratezza per la diagnosi di appendicite acuta nei bambini sono stati 99,8%, 75,2%, 93,8%, 98,9% e 94,7% per l’ospedale statunitense e 92,5%, 96,7%, 94,7%, 95,2% e 95,1% rispettivamente per l’ospedale spagnolo. Il tasso di appendicectomia negativa nel centro statunitense è stato del 6,1% e del 4,9% nel centro spagnolo, mentre il tasso di mancata diagnosi di appendicite è stato dello 0,2% nel centro statunitense e del 7,5% nel centro spagnolo.

Commento: Gli autori hanno concluso che i tassi di accuratezza tra Stati Uniti e Spagna sono comparabili in questo studio; tuttavia, il centro in Spagna ha raggiunto questo tasso di accuratezza facendo molto meno affidamento sull’imaging. D’altro canto negli Stati Uniti il tasso di mancata diagnosi di appendicite è più basso. L’articolo riconosce anche brevemente i problemi di rapporto costo-efficacia, inclusi i costi di imaging, i costi di ricovero/osservazione e i costi legali (eventuali contenziosi). Una limitazione rilevante è che lo studio non confronta i tassi di perforazione, che è un fattore determinante per l’outcome clinico e i costi.

 

CHEST IMAGING

 

Value of multi-slice spiral computed tomography for diagnosis of tracheobronchial foreign body aspiration in children: 5-year retrospective study

Shen J, Huang L, and Hao C.

Pediatrics International 2020;62:1184-1188.

Domanda: Qual è il valore diagnostico della TC per l’aspirazione tracheobronchiale di un corpo estraneo (TFB) nei bambini?

Tipologia: Studio retrospettivo da luglio 2008 a giugno 2013.

Setting: singolo centro (Children’s Hospital of Soochow University, Suzhou, China)

Partecipanti: 382 bambini, sottoposti a TC del torace e broncoscopia. 81 di questi pazienti sono stati sottoposti a radiografie del torace.

Intervento TC (spirale- multistrato) dell’intero torace (parametri: pitch, 0,9; 120 kV; 300 mA; e spessore della sezione, 2,0 mm) esaminati da 2 radiologi pediatrici.

Outcomes: Dati demografici (sesso ed età), presentazioni TC del torace, posizione e natura dei corpi estranei tracheobronchiali e sensibilità della TC.

Risultati principali: La maggior parte dei pazienti è di sesso maschile (67%) e di età compresa tra 1 e 2 anni (69%). La presentazione alla TC del torace è stata prevalentemente entro 5 giorni dopo l’incidente di aspirazione (66%). La maggior parte dei corpi estranei aspirati erano elementi vegetali (96%), principalmente chicchi (o noccioline) di arachidi (48%) e semi di girasole (26%). In ordine decrescente, le posizioni dei corpi estranei erano il bronco principale sinistro (51%), il bronco principale destro (44%) e la trachea (5%). I risultati indiretti che suggerivano la presenza di un corpo estraneo aspirato includevano enfisema (42%), ostruzione localizzata (50%), spostamento del mediastino e ombra mediastinica bilaterale (31%), enfisema sottocutaneo (0,8%) e bronchiectasie (0,5%). La sensibilità della TC per il rilevamento diretto dei corpi estranei aspirati era del 94% e fino al 96% indirettamente (rispetto alle radiografie al 43,2%).

Commento: Questo studio ha dimostrato che la TC del torace ha un’elevata sensibilità per il rilevamento dei corpi estranei aspirati. Tuttavia, alcuni dei principali svantaggi della TC includono le radiazioni ionizzanti e l’incapacità di poter rimuovere il corpo estraneo. Sarebbe stato utile includere parametri diagnostici aggiuntivi, come la specificità, nell’analisi dello studio.

 

INTERVENTIONAL RADIOLOGY

 

Managing systemic venous occlusions in children

Gill AE and Shivaram GM.

CVIR Endovascular 2020;3(59):1-11.

Domande Quali sono l’eziologia, le presentazioni, il work-up diagnostico, le considerazioni tecniche generali sulla ricanalizzazione e le complicazioni procedurali correlate alla malattia occlusiva venosa sistemica pediatrica?

Tipologia: Revisione

Setting: singolo centro (Emory University School of Medicine, Atlanta, Georgia)

Commento: Questo articolo di revisione include un breve background della malattia occlusiva venosa sistemica nei bambini e descrive il work-up di imaging utile in tali situazioni cliniche (inclusi l’ecografia Doppler, la RM con mdc, la venografia RM dinamica e la TC con mdc). L’obiettivo principale dell’articolo è fornire informazioni sulla gestione endovascolare delle occlusioni venose acute e croniche, comprese le apparecchiature procedurali, la tecnica e le potenziali complicanze incontrate.

 

Spinal ultrasound after failed landmarked-based lumbar puncture: a single institutional experience

Jeyakumar A, Weaver JJ, Chick JFB et al.

Pediatric Radiology 2020. Published online 17 September 2020.

https://doi.org/10.1007/s00247-020-04831-w.

Domanda: L’ecografia pre-procedurale migliora il successo tecnico e la sicurezza della puntura lombare (PL) eco-guidata dopo una puntura lombare basata su punti di repere (al letto del pz) fallita?

Design: Studio di coorte retrospettivo da ottobre 2017 ad aprile 2020.

Setting: singolo centro (University of Washington / Seattle Children’s Hospital, Seattle, Washington)

Partecipanti: 47 bambini

Intervento: Puntura lombare urgente eco-guidata (deve essere eseguito entro 24 ore)

Outcomes: Successi tecnici, eventi avversi, anomalie rilevanti identificate nelle ecografie pre-procedurali

Risultati principali: Tutti i 36 pazienti sono stati sottoposti con successo ad una puntura lombare eco-guidata hanno. I restanti 11 bambini (23%) sottoposti a radiologia interventistica non sono stati sottoposti a puntura lombare eco-guidata a causa della scarsità di liquido cerebrospinale (CSF) e/o del miglioramento delle condizioni cliniche, che ha ovviato alla necessità della puntura lombare. 15 PL (42%) hanno provocato una lesione traumatico, che è un evento avverso “lieve” (come classificato dalla Society of Interventional Radiology / SIR). Non sono stati documentati eventi avversi moderati o gravi. Le anomalie identificate nelle ecografie pre-procedurali includevano la scarsità di volume del liquido cerebrospinale e l’ematoma epidurale.

Commento: Lo studio conclude che l’ecografia spinale dopo un tentativo fallito di PL al letto del paziente può aiutare nel successo tecnico e aumentare la selezione dei pazienti per PL guidato da immagini identificando le complicanze correlate alla procedura, come la scarsità di volume del liquido cerebrospinale e / o la presenza di un ematoma epidurale. I limiti del lavoro includono piccole dimensioni del campione / criteri di inclusione mirati del paziente, difficoltà nell’inclusione di complicazioni basate sulla segnalazione del paziente (ad esempio cefalea post-PL) e difficoltà nella distinzione del prelievo traumatico veramente correlato alla PL eseguito da radiologo interventista rispetto al sangue preesistente dovuto al precedente tentativo di PL con punti di repere a letto del pz.

 

MUSCULOSKELETAL RADIOLOGY

 

Clinical application of artificial intelligence-assisted diagnosis using anteroposterior pelvic radiographs in children with developmental dysplasia of the hip

Zhang SC, Sun J, Liu CB et al.

The Bone & Joint Journal 2020;102-B(11)1574-1581.

Domanda: Come possiamo sviluppare un sistema di diagnosi assistita dall’intelligenza artificiale (apprendimento profondo) per diagnosticare la displasia evolutiva dell’anca (DDH) sulle radiografie pelviche antero-posteriori (AP) e qual è la fattibilità della sua applicazione clinica?

Design: studio retrospettivo da aprile 2014 a dicembre 2018.

Setting: singolo centro (Anhui Provincial Children’s Hospital and University of Science and Technology of China, Hefei, Anhui, China)

Partecipanti 10.219 radiografie pelviche AP sono state utilizzate per addestrare e ottimizzare il sistema di diagnosi assistita dall’intelligenza artificiale (apprendimento profondo).

1.138 radiografie sono state quindi utilizzate per confrontare le diagnosi effettuate dal sistema di intelligenza artificiale e dai medici.

Intervento: Diagnosi assistita dal sistema di apprendimento profondo rispetto ai medici (che comprendeva 8 chirurghi ortopedici pediatrici, 2 medici direttori associati ortopedici pediatrici e 2 radiologi capo associati pediatrici)

Outcomes: Accuratezza, sensibilità, specificità e coerenza delle misurazioni dell’indice acetabolare valutate con i Bland-Altman plots.

Risultati principali: L’area sotto la curca ROC per il sistema di intelligenza artificiale per la diagnosi della lussazione dell’anca era 0,975. La sensibilità e la specificità per il sistema di intelligenza artificiale erano rispettivamente del 95,5% e del 99,5%. Rispetto alle diagnosi guidate dal medico, il sistema di intelligenza artificiale è stato più coerente nella misurazione degli indici acetabolari su radiografie di anche non lussate e lussate (-3,27O-2,94O vs -7,36O-5,36O, p <0,001).

Commento: Lo studio descrive l’esperienza con lo sviluppo di un sistema di intelligenza artificiale (di apprendimento profondo) per la valutazione della displasia evolutiva dell’anca sulle radiografie e dimostra le sue prestazioni rispetto ai medici, che potrebbero migliorare il loro attuale processo di riferimento per lo screening. I limiti dello studio includono la sua natura univoca, differenze nelle annotazioni radiografiche e valutazione limitata delle radiografie dell’anca nei bambini più grandi e nei bambini con gravi lussazioni.

 

NEURORADIOLOGY

 

Image-guided percutaneous sclerotherapy of venous malformations of the head and neck: clinical and MR-based volumetric mid-term outcome

Vollherbst DF, Gebhart P, Kargus S et al. Image-guided percutaneous sclerotherapy of venous malformations of the head and neck: clinical and MR-based volumetric mid-term outcome. PLoS ONE 2020;15(10): e0241347.

https://doi.org/10.1371/journal.pone.0241347.

Domanda: Quali sono i risultati a medio termine, clinici e volumetrici, basati sulla risonanza magnetica dopo la scleroterapia percutanea imaging guidata con etanolo al 95% o polidocanolo delle malformazioni venose (MV) della testa e del collo.

Tipologia: Analisi retrospettiva da settembre 2010 a maggio 2015 di un database gestito in modo prospettico

Setting: singolo centro (Kepler University Hospital: Kepler Universitatsklinikum GmbH, Austria)

Partecipanti: 27 pazienti (età media 29,2 anni) per un totale di 51 sessioni di trattamento Intervento scleroterapia percutanea imaging guidata

Outcomes: I risultati clinici sono stati classificati come: 0 = peggiore, 1 = invariato, 2 = miglioramento minore, 3 = miglioramento maggiore (eseguito sia da un neuroradiologo che da un chirurgo e includeva ispezione visiva, sintomi soggettivi del paziente e / o impressione dei genitori e / o medici). Analisi volumetrica MRI eseguita dopo 4 settimane di trattamento utilizzando un sistema 3T con valutazione del volume basata sull’imaging pre e post-trattamento (la risposta alla terapia è stata classificata in 0 = peggiore (aumento> 10%), 1 = invariato (diminuzione <10% o fino al 10% di aumento), 2 = miglioramento minore (diminuzione da> 10% a 25%), 3 = miglioramento intermedio (diminuzione da> 25% a 50%) e 4 = miglioramento maggiore (diminuzione> 50%). sono state quindi classificate come malformazioni venose “grandi” (più grandi del volume mediano) o “piccole” (più piccole del volume mediano) ed è stato valutato anche il tasso di complicanze permanenti.

Risultati principali: L’outcome clinico è stato peggiore per il 7,4% dei pazienti e invariato per il 3,7% dei pazienti. C’è stato un miglioramento clinico minore per il 7,4% dei pazienti e un miglioramento maggiore dell’81,5%. I volumi delle MV trattate erano peggiori nel 7,4% dei pazienti e invariati nel 14,8%. Un miglioramento minore nel volume della MV è stato osservato nel 22,2%, un miglioramento intermedio nel 44,4% e un miglioramento maggiore nell’11,1%. Complicazioni permanenti si sono verificate nel 3,7%.

Commento: Gli autori concludono che la scleroterapia percutanea può essere una terapia efficace per i pazienti con MV della testa e del collo, sulla base del miglioramento clinico e della diminuzione delle dimensioni delle MV. È stato notato che il sollievo dei sintomi non richiede necessariamente una riduzione sostanziale del volume. Una potenziale limitazione è stata la sottostima del successo della scleroterapia percutanea per quanto riguarda l’analisi volumetrica poiché i pazienti che sono diventati asintomatici non hanno ricevuto la risonanza magnetica di follow-up.

 

MRI findings of central nervous system involvement in children with haemophagocytic lymphohistiocytosis: correlation with clinical biochemical tests

Ma W, Li XJ, Li W et al.

Clinical Radiology. Article in Press.

https://doi.org/10.1016/j.crad.2020.09.009.

Domanda: Quali sono le caratteristiche RM della linfoistiocitosi emofagocitica (HLH) con coinvolgimento del sistema nervoso centrale (SNC)? In che modo queste caratteristiche sono correlate ai test biochimici clinici?

Design: studio retrospettivo da gennaio 2012 a giugno 2019

Setting: singolo centro (Children’s Hospital of Chongqing Medical University, Chongqing, China)

Partecipanti: 118 bambini con HLH-SNC, raggruppati in base ai risultati della RM.

Intervento: Sono state eseguite RM encefalo e analizzate da 2 radiologi pediatrici (entrambi con più di 10 anni di esperienza in neuroradiologia) in collaborazione con 1 neurologo pediatrico con 11 anni di esperienza. Sono stati ottenuti 7 test biochimici tra cui: contenuto di microproteine ​​nel liquido cerebrospinale (CSF), conta delle cellule del CSF, AST sierica, lattato deidrogenasi (LDH) sierica, fibrinogeno plasmatico, conta piastrinica (PLT) e tempo di tromboplastina parziale attivata (APTT).

Outcomes: I reperti della RM cerebrale sono stati classificati come “normale” (Gruppo 1), “perdita di volume diffusa” (Gruppo 2) e “lesioni parenchimali cerebrali” (Gruppo 3). È stato effettuato un confronto a coppie ed è stato calcolato il coefficiente di correlazione per ranghi (r) di Spearman per i test biochimici clinici e i tre gruppi.

Risultati principali: Sono state riscontrate differenze statisticamente significative confrontando i valori biochimici tra i tre gruppi, ad eccezione del conteggio delle cellule del CSF. È stata trovata una correlazione positiva con i gruppi RM per i seguenti test biochimici: conta delle cellule CSF (r = 0,193, p = 0,036), contenuto di microproteine ​​CSF (r = 0,379, p <0,001), AST (r = 0,521, p <0,001), LDH (r = 0,514, p <0,001) e APTT (r = 0,326, p <0,001). C’era una correlazione negativa con i gruppi RM per PLT (r = -0,633, p <0,001) e fibrinogeno plasmatico (r = -0,258, p = 0,005).

Commento: Gli autori concludono che i risultati della risonanza magnetica cerebrale dell’HLH con coinvolgimento del SNC sono ben correlati con i test biochimici chiave, il che suggerisce che la risonanza magnetica può aiutare a valutare la gravità e gli esiti clinici dell’HLH; sono però necessari ulteriori studi per esaminare il suo ruolo specifico e come può integrare i test biochimici. Inoltre, ci sono alcune limitazioni importanti, incluso l’uso di due diversi sistemi di intensità di campo di 1,5 T rispetto a 3 T (che può portare a errori sconosciuti di classificazione delle lesioni) e la piccola percentuale di RM con contrasto per 29 bambini (che potrebbe portare alla mancanza di lesioni sottili).

 

Neuroimaging in paediatric mild traumatic brain injury: a systematic review

Rausa VC, Shapiro J, Seal ML et al.

Neuroscience and Biobehavioral Reviews 2020; 118:643-653.

https://doi.org/10.1016/j.neubiorev.2020.08.017.

Domanda: Qual è la relazione tra neuroimaging avanzato e sintomi post-concussivi (SPC) nei bambini? Qual è la qualità delle prove?

Tipologia: Revisione sistematica

Setting: singolo centro (The Royal Children’s Hospital, Melbourne).

È stata eseguita una ricerca bibliografica su MEDLINE, PsycINFO, EMBASE e PubMed.

Partecipanti: 58 studi di imaging hanno soddisfatto i criteri di inclusione (per un totale di 2047 pazienti con lieve trauma cranico e 1243 controlli)

Outcomes: Risultati con varie tecniche di RM in neuroimaging, come sequenze pesate in T1 / T2, SWI, DWI, risonanza magnetica funzionale (fMRI), flusso / volume del sangue cerebrale (inclusa la pesatura in diffusione PWI, arterial spin labelling (ALS) e angio-RM) e spettroscopia. Inoltre, lo studio ha valutato la qualità degli studi di imaging utilizzando le liste di controllo della Newcastle Ottawa Scale (NOS) e del Committee on Best Practices in Data Analysis and Sharing (COBIDAS).

Risultati principali: Le immagini pesate in T1 / T2 hanno dato risultati contrastanti riguardo ai cambiamenti della sostanza grigia e al modo in cui si relazionano ai SPC. Potrebbe esserci un trend positivo tra i reperti in SWI e la gravità della lesione. Alcuni studi hanno dimostrato che vari parametri di DWI hanno il potenziale per aggiungere valore prognostico in combinazione con indicatori clinici di gravità della lesione. Alcuni studi hanno dimostrato un’associazione tra attività metabolica (variazioni del livello di ossigeno nel sangue / segnale BOLD) e il tempo di recupero negli atleti, oltre all’analisi dell’attivazione cognitiva correlata al compito dato. Il flusso sanguigno cerebrale e le analisi di volume erano variabili nei pazienti con lieve lesione cerebrale traumatica. Pochi studi hanno mostrato un aumento del rapporto GABA / Creatinina nel lobo frontale dopo il primo episodio di concussione e una diminuzione dei rapporti NAA / Creatinina e NAA / Colina mesi dopo l’infortunio.

Commento: Questa revisione sistematica afferma che la letteratura corrente fornisce prove insufficienti per trarre conclusioni significative a causa delle differenze nelle metodologie e delle dimensioni del campione relativamente piccole.

 

Translated by: Eleonora Contrino and Roberto Cannella

References
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