Evaluating Biochemically Recurrent Prostate Cancer: Histologic Validation of 18F-DCFPyL PET/CT with Comparison to Multiparametric MRI
Lindenberg L, Mena E, Turkbey B, et al. Evaluating Biochemically Recurrent Prostate Cancer: Histologic Validation of 18F-DCFPyL PET/CT with Comparison to Multiparametric MRI [published online ahead of print, 2020 Jul 7]. Radiology. 2020;192018.
doi:10.1148/radiol.2020192018.
In questo studio prospettico di Lindenberg et al., gli autori si prefiggono di convalidare istologicamente l’uso dell’agente tracciante PET PSMA 2-(3-{1-carbossi-5-[(6-[18F] fluoro-piridina-3-carbonil)-ammino]-pentile}-ureido)-acido pentedioico (18FDCFPyL) per diagnosticare le recidive del carcinoma prostatico nei pazienti con incremento dei livelli di PSA e di confrontare tali risultati con la RM multiparametrica prostatica (mpMRI). Il18FDCFPyL è un agente PSMA PET marcato con fluoro che ha mostrato un’elevata affinità per i carcinomi prostatici, dimostrando risultati promettenti anche nell’identificazione delle metastasi o di carcinoma prostatico residuo. 323 lesioni sono state individuate mediante18FDCFPyL e mpMRI in 77 uomini con recidiva biochimica dopo prostatectomia e/o radioterapia. Il 18FDCFPyL ha ottenuto risultati migliori nella rilevazione dei linfonodi pelvici rispetto alla mpMRI (128 vs 23 nodi) con una concordanza di rilevazione del 25% (82 di 323). La valutazione istologica di 80 lesioni ha dimostrato sensibilità, specificità e VPP per la rilevazione del carcinoma prostatico del 69%, 91% e 86%, rispettivamente, per 18F-DCFPyL e 69%, 74% e 69% per mpMRI. Gli autori mostrano che il 18F-DCFPyL in combinazione con la mpMRI migliora del 38% il VPP per la rilevazione del carcinoma prostatico istologicamente provato.
Percutaneous CT- and MRI-guided Cryoablation of cT1 Renal Cell Carcinoma: Intermediate-to Long-term Outcomes in 307 Patients
Bhagavatula SK, Tuncali K, Shyn PB, Levesque VM, Chang SL, Silverman SG. Percutaneous CT- and MRI-guided Cryoablation of cT1 Renal Cell Carcinoma: Intermediate- to Long-term Outcomes in 307 Patients [published online ahead of print, 2020 Jul 7]. Radiology. 2020;200149.
doi:10.1148/radiol.2020200149.
Questo è uno studio retrospettivo a singolo centro condotto da Bhagavatula et al. per valutare gli outcome intermedi e a lungo termine in 307 pazienti con carcinoma a cellule renali cT1 (RCC) che hanno ricevuto un trattamento con crioablazione guidata da TC o RM. La scarsità della attuale letteratura e l’eterogeneità nei disegni dei vari studi riguardanti gli outcome a lungo termine della crioterapia per il trattamento del RCC cT1 hanno portato gli autori a realizzare degli outcome di sopravvivenza su pazienti che hanno avuto una crioterapia imaging-guidata per le lesioni cT1 nei loro ospedali di riferimento. È stata valutata la sopravvivenza globale (91%, 86%, 78% e 76%), la sopravvivenza libera da malattia (94%, 91%, 88% e 88%), la sopravvivenza libera da progressione locale (97%, 95%, 95% , 95%) e la sopravvivenza specifica per malattia (99,6%, 99%, 99% e 99%) rispettivamente a 3, 5, 10 e 15 anni. Non sono state evidenziate differenze significative nella sopravvivenza tra crioterapia guidata da TC e RM con entrambi i metodi percutanei, dimostrando outcome di sopravvivenza eccellenti simili.
Bosniak Classification Version 2019 of Cystic Renal Masses Assessed with MRI
Tse JR, Shen J, Yoon L, Kamaya A. Bosniak Classification Version 2019 of Cystic Renal Masses Assessed With MRI [published online ahead of print, 2020 Jun 9]. AJR Am J Roentgenol. 2020;1-7. doi:10.2214/AJR.19.22740.
http://doi.org/10.2214/AJR.19.22740
Tse et al. hanno condotto uno studio retrospettivo a singolo centro utilizzando la risonanza magnetica multifase per valutare 59 cisti renali con entrambe le versioni dei criteri di Bosniak, 2019 e versione originale, confrontando la categoria assegnata con i risultati istologici. Due radiologi addominali hanno valutato le lesioni in modo indipendente e per consensus con una concordanza inter-operatore pari a un Kappa di 0,57 per la versione originale e 0,55 per la versione del 2019. I risultati dello studio mostrano che la sensibilità e la specificità complessive dell’identificazione del carcinoma a cellule renali (RCC) erano del 100% e dell’86% con la versione del 2019, e del 95% e dell’81% con i criteri originali di Bosniak. I risultati hanno dimostrato che la versione 2019 dei criteri di Bosniak è più sensibile e specifica per la valutazione delle lesioni cistiche renali in RM.
MRI of the Prostate With and Without Endorectal Coil at 3T: Correlation With Whole-Mount Histopathologic Gleason Score
Dhatt R, Choy S, Co SJ, et al. MRI of the Prostate With and Without Endorectal Coil at 3 T: Correlation With Whole-Mount Histopathologic Gleason Score. AJR Am J Roentgenol. 2020;215(1):133-141.
doi:10.2214/AJR.19.22094.
Dhatt et al. hanno condotto uno studio prospettico a singolo centro che ha coinvolto 23 pazienti con carcinoma prostatico istologicamente confermato e sottoposti a risonanza magnetica multiparametrica (mpMRI) con e senza bobina endorettale (ERC). I pazienti hanno eseguito una mpMRI a 3T con e senza ERC nella medesima giornata. Le immagini sono state valutate da due radiologi indipendentemente, i quali, basandosi su un sistema a 5 punti, non hanno evidenziato alcuna differenza significativa nella qualità delle immagini tra quelle acquisite con ERC e quelle acquisite senza (con ERC 3.8; senza ERC 3.5). L’AUC per la rilevazione di tumori clinicamente significativi (Gleason Score pari o maggiore di 7) per i singoli lettori era rispettivamente 0,96 e 0,96 con ERC, e 0,88 e 0,91 senza ERC. Senza ERC, 4 tumori su 13 con Gleason Score 3 + 4 non sono stati identificati, mentre 1 tumore su 5 con Gleason Score inferiore a 3 + 4 non sono stati rilevati né con ERC né senza. Il gruppo di studio ha concluso che la mpMRI con o senza ERC aveva un’accuratezza diagnostica paragonabile per il Gleason Score 3 + 4 e per i tumori con punteggio maggiore, mentre la mpMRI con ERC risulta superiore nel rilevamento delle lesioni.
Assessment of Split Renal Function Using a Combination of Contrast-Enhanced CT and Serum Creatinine Values for Glomerular Filtration Rate Estimation
Shi W, Liang X, Wu N, Zhang H, Yuan X, Tan Y. Assessment of Split Renal Function Using a Combination of Contrast-Enhanced CT and Serum Creatinine Values for Glomerular Filtration Rate Estimation. AJR Am J Roentgenol. 2020;215(1):142-147.
doi:10.2214/AJR.19.22125.
Shi et al. hanno condotto uno studio retrospettivo a singolo centro su 62 pazienti con malattia renale asimmetrica, con l’intento di sviluppare un metodo per stimare la velocità di filtrazione glomerulare (GFR) di un singolo rene utilizzando la TC con mezzo di contrasto e i valori di creatinina sierica. L’eGFR di ciascun rene è stato calcolato utilizzando un fattore di proporzionalità derivato dal prodotto del volume renale e del numero di intervalli TC determinati dalla TC multifase (fase pre- contrasto, arteriosa, venosa e fase nefrografica). Questi eGFR del singolo rene generati da ciascuna fase sono stati confrontati con i Gates GFR calcolati dall’imaging dinamico renale con 99mTc-dietilentriammina acido pentacetico. Gli autori hanno quindi calcolato i coefficienti di correlazione delle fasi pre-contrasto (0,729), arteriosa (0,781), venosa (0,788) e nefrografica (0,842), il che ha dimostrato che la fase nefrografica si correla meglio con la minore deviazione massima di ± 36,9% dai Gates GFR. Gli autori concludono che la fase nefrografica si correla meglio con i Gates GFR perché l’enhancement renale è più rappresentativo della filtrazione renale, mentre l’enhancement della fase arteriosa e venosa è rappresentativo della perfusione renale.
Diagnostic Performance of MRI in the Detection of Renal Lipid-Poor Angiomyolipomas: A Systematic Review and Meta-Analysis
Wilson MP, Patel D, Murad MH, McInnes MDF, Katlariwala P, Low G. Diagnostic Performance of MRI in the Detection of Renal Lipid-Poor Angiomyolipomas: A Systematic Review and Meta-Analysis [published online ahead of print, 2020 Jun 30]. Radiology. 2020;192070. doi:10.1148/radiol.2020192070.
https://doi.org/10.1148/radiol.2020192070
Gli autori hanno eseguito una revisione sistematica per determinare le prestazioni diagnostiche della risonanza magnetica nell’identificazione di angiomiolipomi “lipid-poor” (= a scarso contenuto adiposo; lpAML). Sono stati inclusi nello studio articoli scientifici con più di 10 pazienti sottoposti a valutazione diagnostica mediante RM con risultati istopatologici comprovati coerenti con lpAML. Sono stati valutati 2196 pazienti da 23 studi. La sensibilità, la specificità e l’AUC raggruppate erano rispettivamente dell’83%, 90% e 0,93. Gli autori dimostrano che la RM è promettente per il rilevamento degli lpAML e rappresenta un potenziale metodo diagnostico alternativo alla biopsia.
A prospective study of novel mathematical analysis of the contrast-enhanced computed tomography vs renal scintigraphy in renal function evaluation
Fiev D, Proskura A, Khokhlachev S, et al. A prospective study of novel mathematical analysis of the contrast-enhanced computed tomography vs renal scintigraphy in renal function evaluation [published online ahead of print, 2020 Jul 8]. Eur J Radiol. 2020;130:109169. doi:10.1016/j.ejrad.2020.109169.
https://doi.org/10.1016/j.ejrad.2020.109169
In questo studio prospettico, gli autori hanno sviluppato un’analisi matematica dei modelli TC 3D (MACT) utilizzando la TC multifase per calcolare la funzione renale a singolo rene. Questo gruppo di autori ha reclutato prospetticamente 97 pazienti e ha impiegato il loro modello di MACT, che si basa sulla densità radiologica dell’agente di contrasto in un determinato momento temporale. Questi calcoli del GFR sono stati comparati con la scintigrafia renale dinamica. La funzione renale calcolata in base ai risultati della TC e alla scintigrafia è risultata simile, con un coefficiente di correlazione di 0,945 (p <0,001), suggerendo che questo è un metodo fattibile ed efficace per stimare la funzionalità renale.
Advanced diffusion weighted imaging of the prostate: Comparison of readout-segmented multi-shot, parallel-transmit and single-shot echo-planar imaging
Klingebiel M, Ullrich T, Quentin M, et al. Advanced diffusion weighted imaging of the prostate: Comparison of readout-segmented multi-shot, parallel-transmit and single-shot echo-planar imaging [published online ahead of print, 2020 Jul 2]. Eur J Radiol. 2020;130:109161. doi:10.1016/j.ejrad.2020.109161.
https://doi.org/10.1016/j.ejrad.2020.109161
Klingebiel et al. hanno cercato di valutare nuovi approcci alla DWI per la rilevazione del carcinoma prostatico. Due lettori in cieco hanno studiato le immagini di 36 pazienti con carcinoma prostatico istologicamente confermato, confrontando le sequenze DWI ottenute mediante single-shot echo planar imaging (ss-EPI), parallel transmit EPI (ptx-EPI) e read-out segmented multi-shot EPI (rs-EPI), tutte acquisite nel medesimo esame. Le sequenze DWI sono state ottenute con i seguenti b-value: 0, 500, 1000 e 1500. Ss-EPI ha mostrato di avere l’SNR più elevato per le immagini b1000 e b1500, mentre il CNR era più alto su rs-EPI nelle immagini con b-value elevato. L’entità massima della riduzione dell’ADC per il carcinoma prostatico istologicamente confermato era su rs-EPI. Sebbene l’ss-EPI fornisca il miglior SNR, l’rs-EPI e il ptx-EPI hanno ottenuto una performance migliore nell’intensità di contrasto. Rs-EPI ha avuto la resa migliore su una scala soggettiva a 5 punti.
Translated by: Francesco Matteini, MD – Giorgia Porrello, MD
References