LIVER: Ultrasound
a) US LI-RADS Visualization Score: Interobserver Variability and Association With Cause of Liver Disease, Sex, and Body Mass Index.
Kiri L, Abdolell M, Costa AF, et al. SAGE Publications. Sage CA: Los Angeles, CA; 2021.
Available from: https://journals.sagepub.com/doi/full/10.1177/08465371211012104
Keywords: CEUS, HCC, LI-RADS
Quesito clinico: quali sono le associazioni tra US LI-RADS Visualization Score vari fattori clinici?
Cosa è stato fatto: analisi uni/multivariate tra US Visualization Score e vari fattori clinici.
Materiali e metodi: valutazione retrospettiva di 237 studi ecografici di sorveglianza dell’HCC. È stato assegnato un US LI-RADS Visualization Score (A: nessun/limiti minimi, B: limiti moderati, C: limiti severi).
Risultati: Visualization Scores di tipo B o C sono stati assegnati in 148 su 237 casi ed è stata rilevata un’associazione con un BMI elevato > 25 kg/m2 e NASH sottostante (piuttosto che epatite virale).
Conclusioni: limiti moderati o severi negli esami ecografici erano significativamente associati a NASH e BMI elevato.
b) Ultrasound Liver Imaging Reporting and Data System (US LI-RADS) Visualization Score: a reliability analysis on inter-reader agreement.
Tiyarattanachai T, Bird KN, Lo EC, et al. Abdominal Radiology. Springer; 2021; 1-8.
Available from https://link.springer.com/article/10.1007/s00261-021-03067-y
Keywords: CEUS, HCC, LI-RADS
Clinical question: qual è il grado di accordo tra lettori per il CEUS LI-RADS Visualization Score?
Cosa è stato fatto: revisione retrospettiva di 3115 studi ecografici di screening/sorveglianza dell’HCC.
Materiali e metodi: 30 studi all’interno di ciascun Visualization Score sono stati selezionati casualmente e 9 radiologi hanno dovuto riassegnare indipendentemente un Visualization Score a questi 90 studi. È stato calcolato il coefficiente di correlazione intraclasse (ICC).
Risultati: l’ICC tra tutti e 9 i radiologi era 0,70, il valore più alto nel gruppo di pazienti con parenchima epatico normale, più basso in caso di steatosi, mentre il valore più basso in caso di cirrosi.
Conclusioni: CEUS LI-RADS Visualization Score presenta un buon accordo tra lettori.
c) Can Risk Stratification Based on Ultrasound Elastography of Background Liver Assist CEUS LI-RADS in the Diagnosis of HCC?
Li J, Ling W, Chen S, et al. Frontiers in Oncology. Frontiers Media SA; 2021;11.
Available from: https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC8120148/
Keywords: CEUS, HCC, LI-RADS
Quesito clinico: il parenchima epatico dell’elastografia può essere utilizzato per una significativa stratificazione del rischio rispetto al CEUS LI-RADS, specialmente in pazienti senza epatite B cronica?
Cosa è stato fatto: studio retrospettivo su 304 pazienti con risultati istopatologici su lesioni epatiche focali e misurazioni della stiffness epatica.
Materiali e metodi: la stratificazione della stiffness epatica è stata applicata e successivamente analizzata a confronto con le categorie CEUS LI-RADS assegnate per ciascuna lesione epatica focale per quanto riguarda le prestazioni diagnostiche.
Risultati: le categorie di stiffness epatica erano 5,8-6,8 kPa, 6,8-9,1 kPa, 9,1-10,3 kPa e ≥10,3 kPa. È stata osservata una maggiore specificità e AUC per l’HCC in pazienti senza epatite cronica di tipo B e con valori di stiffness epatica ≥ 9,1 kPa.
Conclusioni: CEUS LI-RADS può essere applicato in pazienti senza epatite B cronica che hanno rigidità epatica ≥ 9,1 kPa.
LIVER: Prognostic Biomarkers
a) Gadoxetate-enhanced MRI Features of Proliferative Hepatocellular Carcinoma Are Prognostic after Surgery.
Kang H-J, Kim H, Lee DH, et al. Radiology. Radiological Society of North America; 2021;204352.
Available from: https://pubs.rsna.org/doi/abs/10.1148/radiol.2021204352
Keywords: HCC, MRI, valore prognostico, gadoxetate
Quesito clinico: qual è il significato che i reperti osservati alla RMN con mezzo di contrasto epatospecifico (gadoxetate disodium) hanno rispetto alla classe proliferativa dell’HCC e alla prognosi post-operatoria?
Cosa è stato fatto: studio retrospettivo su 158 pazienti con HCC resecato chirurgicamente e sottoposti a RMN con gadoxetato disodico preoperatoria.
Materiali e metodi: i fattori predittivi per la sopravvivenza globale, la recidiva intraepatica a distanza e le metastasi extraepatiche sono stati determinati utilizzando la Cox analysis. La regressione logistica multivariata è stata utilizzata per determinare i fattori associati alla classe proliferativa dell’HCC.
Risultati: l’assegnazione della classe proliferativa è stata associata a peggiori esiti post-chirurgici. L’enhancement periferico in fase arteriosa (APHE) alla risonanza magnetica preoperatoria e l’elevata AFP sierica erano predittori indipendenti per la classe proliferativa. Indipendentemente, l’APHE periferico era associato a una scarsa sopravvivenza globale e a tassi più elevati di metastasi extraepatiche.
Conclusioni: la classe proliferativa e l’’enhancement periferico in fase arteriosa (APHE) alla risonanza magnetica preoperatoria con gadoxetato disodico sono fattori indipendenti per una scarsa sopravvivenza globale e un aumento delle metastasi extraepatiche.
b) Comparison of Conventional Gadoxetate Disodium–Enhanced MRI Features and Radiomics Signatures With Machine Learning for Diagnosing Microvascular Invasion.
Chen Y, Xia Y, Tolat PP, et al. Am J Roentgenol. ARRS; 2021;216(6):1510–1520.
Available from: https://doi.org/102214/AJR2023255
Keywords: HCC, MRI, valore prognostico, gadoxetate
Quesito clinico: un modello di apprendimento automatico (machine learning model) può prevedere l’invasione microvascolare (MVI) dell’HCC sulla base della risonanza magnetica con gadoxetato disodico?
Cosa è stato fatto: studio retrospettivo su 269 pazienti con HCC comprovato dall’esame istopatologico postoperatorio.
Materiali e metodi: le features della risonanza magnetica gadoxetato disodico sono state incorporate in un modello di apprendimento automatico. Il least absolute shrinkage and selection operator (LASSO) è stato utilizzato per la selezione delle caratteristiche e i modelli LASSO sono stati costruiti con sei classificatori. La capacità predittiva è stata valutata utilizzando l’AUC ROC.
Risultati: l’invasione microvascolare (MVI) è stata confermata all’esame istopatologico in 111 su 269 pazienti. Il valore ADC, il margine non liscio del tumore e il tempo di rilassamento T1 di 20 minuti hanno mostrato una maggiore accuratezza diagnostica con AUC > 0,84. Durante la fase epatobiliare (HBP), il modello ha mostrato una maggiore efficienza diagnostica per la previsione di MVI con AUC > 0,93.
Conclusioni: il valore ADC, il margine non liscio del tumore e il tempo di rilassamento T1 di 20 minuti hanno mostrato un’elevata accuratezza diagnostica per la previsione di invasione microvascolare (MVI). I modelli radiomici di apprendimento automatico possono migliorare ulteriormente l’accuratezza diagnostica, soprattutto durante la fase epatobiliare (HBP).
c) Imaging Biomarkers of Hepatic Fibrosis: Reliability and Accuracy of Hepatic Periportal Space Widening and Other Morphologic Features on MRI.
Ludwig DR, Fraum TJ, Ballard DH, Narra VR, Shetty AS. Am J Roentgenol. ARRS; 2021;216(5):1229–1239.
Available from: https://doi.org/102214/AJR2023099
Keywords: MRI, valore diagnostico
Quesito clinico: qual è l’affidabilità e l’accuratezza della dilatazione dello spazio periportale epatico (e di altre caratteristiche di imaging della malattia epatica cronica) per la previsione della fibrosi epatica?
Cosa è stato fatto: studio retrospettivo su 229 pazienti con fibrosi e fibrosi avanzata sottoposti a elastografia epatica a risonanza magnetica.
Materiali e metodi: lo spazio periportale nella vena porta principale e nel ramo portale di destra è stato misurato e quindi analizzato in termini di sensibilità e specificità per il rilevamento di fibrosi o fibrosi avanzata.
Risultati: moderato agreement tra la dilatazione dello spazio periportale e la fibrosi; agreement da moderato a sostanziale per le restanti caratteristiche valutate. In particolare, lo spazio periportale nella vena porta principale aveva un agreement moderato, mentre l’agreement era quasi perfetto per lo spazio periportale ramo portale di destra. La dilatazione dello spazio periportale aveva una sensibilità dell’83% e una specificità del 52% per la fibrosi. In combinazione con le caratteristiche aggiuntive, la sensibilità era del 73% e la specificità del 76%.
Conclusioni: la dilatazione dello spazio periportale ha un’elevata sensibilità per la fibrosi epatica e, se combinato con funzionalità di imaging aggiuntive, ha anche una moderata specificità.
References